Supplica a mia madre

Pier Paolo Pasolini

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.

Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Le poesie più famose

Alla bandiera rossa La religione del mio tempo, 1961
Alla mia nazione La religione del mio tempo, 1961
Frammento alla morte La religione del mio tempo, 1961
Gli italiani Poesia in forma di rosa, 1964
Il canto popolare Il canto popolare, 1954
Il desiderio di ricchezza del sottoproletariato romano La religione del mio tempo, 1961
II PCI ai giovani!! L’Espresso, 1968
L'alba meridionale Poesia in forma di rosa, 1964
La ballata delle madri Poesia in forma di rosa, 1964
Sesso, consolazione della miseria! La religione del mio tempo, 1961
Supplica a mia madre Poesia in forma di rosa, 1964
Verso le Terme di Caracalla La religione del mio tempo, 1961